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domenica 11 ottobre 2015

Storia e caratteristiche del dollaro Morgan

Il dollaro Morgan fu emesso in sostituzione del dollaro Liberty Seated (II tipo), coniato dal 1866 al 1873. Queste sono le caratteristiche della moneta:
Metallo: argento 900‰, rame 100‰
Peso: 26,73 grammi
Diametro: 38,1 millimetri
Spessore: 2,40 millimetri
Contorno: rigato
Dritto: aquila che regge un ramoscello d’ulivo e tre frecce, entro una corona d’alloro; sopra l’aquila, vi è la legenda “In God we trust”. Lungo il bordo, le legende UNITED STATES OF AMERICA e ONE DOLLAR, separate da due stelle a sei punte.
Rovescio: testa diademata e laureata della Libertà (volta a sinistra), contornata dalla legenda E PLURIBUS UNUM, da tredici stelle a sei punte e dalla data. Sul diadema vi è la legenda LIBERTY.
Incisore: l’inglese George Thomas Morgan; la modella che egli ritrasse come la Libertà fu Anna Willess Williams (notizia riportata dal New York Times del 14 agosto 1879).

 Cliccate sull’immagine per ingrandirla


L’emissione venne autorizzata il 28 febbraio 1878 con il Bland-Allison Act; con la stessa legge il Dipartimento del Tesoro fu autorizzato ad acquistare l’argento per produrre le nuove monete, per un valore mensile che oscillava dai 2 ai 4 milioni di dollari.
Questo suscitò grande attesa per la nuova moneta, tanto che il Cincinnati Commercial scrisse:
Non vogliamo un dollaro d’argento coniato per Wall Street, ma un dollaro d’argento coniato per la gente, un dollaro per la Valle del Mississippi, con su un’aquila la cui ala destra planerà su Washington e la sinistra spazzerà la polvere lungo le strade di San Francisco, mentre la coda si estenderà fino alla Baia di Hudson.
Il primo dollaro Morgan venne coniato a Philadelphia alle 15.17 dell’11 marzo 1878.
Si tenga presente che le prime 750.000 monete coniate a Philadelphia nel 1878 presentano otto piume nella coda dell’aquila, ma nella realtà le penne della coda delle aquile sono in numero dispari; quindi Henry Linderman, direttore della US Mint, fece modificare i conii, riducendo a sette il numero delle penne. I conii con otto penne vennero modificati cancellando l’ottava; ma in diversi conii questa modifica non riuscì perfettamente: esistono monete con sette penne nelle quali è ancora visibile la traccia della penna cancellata. Oggi sono particolarmente ricercate.
Nonostante la grande aspettativa creatasi per la nuova moneta, il fatto che l’incisore fosse inglese raffreddò l’entusiasmo di molti. Ad esempio l’American Journal of Numismatics scrisse:
La lunga linea di mostruosità prodotte dalla US Mint certamente riceve la sua corona con il nuovo dollaro. La bruttezza del pezzo aggiunge un altro torto alla disonestà originale: aver chiamato un incisore europeo per disegnarlo.
Invece il già citato Cincinnati Commercial affermò:
Non possiamo dire che l’arte di questa moneta ci riempia di gioia. L’aquila, capiamo bene, è disegnata da un inglese; dovremmo pensare così, anche, dalle apparenze. Non sembra fatta per assomigliare all’uccello della nostra terra, in effetti abbiamo paura che “la cosa” sia piuttosto un “british grouse” (gallo cedrone, ndt).
In ogni caso gli americani dell’est tendevano a snobbare la nuova moneta perché più abituati all’uso delle banconote, mentre il dollaro Morgan fu ben accetto negli stati del sud, soprattutto da parte dei neri: gli ex schiavi non si fidavano troppo della cartamoneta. Lo stesso avvenne nel west, dove la fiducia nei biglietti cartacei era molto bassa; inoltre le miniere d’argento erano tutte in quei territori (soprattutto in Nevada) e la produzione del Morgan faceva bene alla loro economia.
Il dollaro Morgan fu coniato dal 1878 al 1904, e poi di nuovo nel 1921. In totale ne sono stati prodotti più di 657.000.000 di pezzi per la circolazione da cinque zecche differenti, oltre a 22.800 pezzi in versione proof (tutti coniati nella zecca di Philadelphia). Buona parte delle monete coniate non entrarono mai in circolazione, ma rimasero nei caveau del Tesoro, in quanto fungevano da copertura metallica dei biglietti cartacei (i Silver Certificates convertibili in argento); per questa ragione in alcune zecche (soprattutto a New Orleans) si prestava scarsa attenzione alla qualità delle monete coniate. Parte delle monete mai entrate in circolazione vennero poi vendute al pubblico tra il 1962 e il 1964.
Per conoscere il valore delle monete di circolazione appartenenti alle annate più comuni e in non perfetta conservazione, cliccate qui. Di seguito, i segni di zecca e le singole tirature:
senza segno di zecca (ssz): Philadelphia;
CC: Carson City;
O: New Orleans;
S: San Francisco.

ssz
CC
O
S
1878
750.000 (8 piume)
9.759.550 (7 piume)
2.212.000
9.744.000
1879
14.807.100
756.000
2.887.000
9.110.000
1880
12.601.335
591.000
5.305.000
8.900.000
1881
9.163.975
296.000
5.708.000
12.760.000
1882
11.101.100
1.133.000
6.090.000
9.250.000
1883
12.291.039
1.204.000
8.725.000
6.250.000
1884
14.070.875
1.136.000
9.730.000
3.200.000
1885
17.787.767
228.000
9.185.000
1.497.000
1886
19.963.886
10.710.000
750.000
1887
20.290.710
11.550.000
1.771.000
1888
19.183.833
12.150.000
657.000
1889
21.726.811
350.000
11.875.000
700.000
1890
16.802.590
2.309.041
10.701.000
8.230.373
1891
8.694.206
1.618.000
7.954.529
5.296.000
1892
1.037.245
1.352.000
2.744.000
1.200.000
1893
378.792
677.000
300.000
100.000
1894
110.972
1.723.000
1.260.000
1895
450.000
400.000
1896
9.967.762
4.900.000
5.000.000
1897
2.822.731
4.004.000
5.825.000
1898
5.884.735
4.440.000
4.102.000
1899
330.846
12.290.000
2.562.000
1900
8.880.938
12.590.000
3.540.000
1901
6.962.813
13.320.000
2.284.000
1902
7.994.777
8.636.000
1.530.000
1903
4.652.755
4.450.000
1.241.000
1904
2.788.650
3.720.000
2.304.000


Il 23 aprile 1918 il Pittman Act autorizzò la rifusione di 350.000.000 di dollari Morgan. Le monete effettivamente rifuse furono 270.232.722, ovvero il 47% di quelle coniati fino ad allora; non è mai stato comunicato il numero di monete rifuse per ogni data. L’argento di 259.121.554 dollari fu poi venduto alla Gran Bretagna al prezzo di un dollaro per ogni oncia, più il valore del rame contenuto nelle monete e il costo di trasporto.
Ma dopo appena tre anni ci si rese conto che dopo la rifusione non c’erano più monete in argento sufficienti a coprire il valore dei biglietti cartacei e così si decise di coniare nuovi dollari Morgan, da produrre esclusivamente con argento acquistato da compagnie minerarie statunitensi. I conii originali erano stati distrutti nel 1910, quindi se ne incisero di nuovi utilizzando come modello alcune monete del 1878; le monete datate 1921 presentao un conio più basso e piatto. Per la prima volta i Morgan vennero coniati anche a Denver; queste le tirature del 1921 in dettaglio:
  • Philadelpia (ssz): 44.690.000
  • Denver (D): 20.345.000
  • San Francisco (S): 21.695.000
Pochi mesi dopo il dollaro Morgan venne sostituito dal Peace dollar.


venerdì 2 ottobre 2015

Le 500 lire Caravelle in argento

Durante la sua esistenza, la Repubblica Italiana ha emesso finora solo due nominali in argento destinati alla circolazione: le 1.000 lire Roma Capitale di cui abbiamo già parlato e le 500 lire. Di quest’ultimo valore vennero coniate due commemorative (100° dell’unità d’Italia nel 1961 e 700° della nascita di Dante Alighieri nel 1965) che affiancarono il tipo ordinario.
Quest’ultimo, coniato a partire dal 1958, è denominato “Caravelle” per via del disegno del dritto, in cui compaiono tre caravelle. Questa moneta è in argento 835 e pesa 11 grammi: ne consegue che ogni moneta contiene 9,185 grammi di argento fino. Il diametro è di 29 millimetri, mentre gli assi sono alla francese.
Al dritto, come già detto, sono raffigurate tre caravelle con la prua rivolta a destra e le punte delle bandiere verso la prua. Intorno a questo disegno vi è la legenda REPVBBLICA ITALIANA. Sotto le caravelle vi è l’indicazione del valore (L. 500) e, in basso, il segno di zecca (R). Il conio di questo lato è stato inciso da Guido Veroi, anche se originariamente il compito era stato affidato a Pietro Giampaoli (l’autore del rovescio), che scelse di raffigurarvi una rosa, ma il fiore non si adattava allo stile e al messaggio che si voleva affidare alla moneta. Così il compito passò a Guido Veroi, che scelse le tre caravelle per simboleggiare la rinascita economica dell’Italia di quegli anni.
Al rovescio, invece, si può ammirare un busto di donna in abiti rinascimentali; la modella è Letizia Savonitto, moglie dell’incisore Pietro Giampaoli, autore di questo lato della moneta. Il busto di donna è circondato dagli stemmi di diciannove tra regioni o capoluoghi di regione (il busto copre alcuni stemmi, che quindi sono irriconoscibili). In basso indicazione dell’autore (GIAMPAOLI). Gli stemmi fanno riferimento alle seguenti regioni o capoluoghi di regione (partendo dal basso verso sinistra): Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia e Cagliari. È assente il Molise perché questa regione venne istituita solo nel 1963.
Di questa moneta è particolarmente famosa la versione di prova che aveva le bandiere rovesciate, ovvero rivolte verso la poppa delle caravelle. Le monete di prova vennero date in omaggio a esponenti di spicco dell’epoca e ai parlamentari: di fatto non circolarono. Sono datate 1957 e, oltre all’orientamento delle bandiere, sono diverse le croci sulle vele e l’altezza dell’albero di mezzana; inoltre la scritta sul contorno è REPUBBLICA anziché REPVBBLICA. Ufficialmente ne vennero coniati 1.004 esemplari, tuttavia nel corso di indagini svolte dalla Guardia di Finanza venne accertato che i pezzi coniati furono molto probabilmente più di 2.200.
Dopo alcune polemiche, si scelse di modificare l’orientamento delle bandiere sulle monete destinate alla circolazione. Di seguito sono elencate le tirature delle 500 lire Caravelle prodotte nei singoli anni. Il totale di monete destinate alla circolazione fu di 97.840.000 pezzi.
1958: 24.240.000
1959: 19.360.000
1960: 24.080.000
1961: 6.560.000
1964: 4.880.000
1965: 3.120.000
1966: 13.120.000
1967: 2.480.000
Questa moneta venne coniata anche dal 1968 al 1970 e poi dal 1980 al 2001, ma solo per le confezioni della zecca.
Dal 1985 al 2001 venne prodotta anche la versione fondo specchio (proof), sempre per le confezioni riservate ai collezionisti; le tirature variano dagli 8.000 ai 17.500 pezzi.