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martedì 30 agosto 2016

Francobolli falsi di propaganda




Durante la II guerra mondiale , avversari e oppositori politici stamparono diversi francobolli falsi per delegittimare i capi tedeschi e italiani. Qesti falsi di propaganda avevano lo scopo di denigrare Hitler e Mussolini e creare malcontento verso la guerra in atto .
Allo scopo di creare difficoltà, i servizi segreti inglesi del P.W.E. (Political Warfare Executive) approntarono francobolli falsi ad imitazione di quelli italiani in corso, celebrativi della Fratellanza D'armi italo-tedesca. Preparati nell'ottobre del 1943 i francobolli tendono a ridicolizzare Hitler: in un esemplare appare adirato ed intento ad inveire contro Mussolini impaurito.
La didascalia originale “due popoli una guerra” è sostituita da “due popoli un Fuhrer”.
 In un altro esemplare, la scritta “Poste Italiane” è stata modificata in ''Zwei Volker ein Krieg'' a significare “Due popoli, una guerra”. Con la dicitura in tedesco si volle sottolineare il fatto che la guerra voluta da Hitler coinvolse gli italiani per il timore che aveva Mussolini nel rompere l'alleanza con la Germania e non per convinzione.

 Questi francobolli benchè falsi sono molto ricercati dai collezionisti del genere.

sabato 27 agosto 2016

Medaglia del Vaticano anno 1964



Sono alla ricerca di notizie su questa medaglia ;

 Sarei grato a chiunque voglia darmene.

 



venerdì 26 agosto 2016

Le armi di seduzione delle nostre nonne !



Fonte :cercami

La scultura a forma di moneta più grande del mondo


Nel maggio 2016 è stata inaugurata la scultura di una moneta cinese. Si tratta della più grande riproduzione di moneta mai realizzata dall’uomo: è alta 27 metri e spessa 3,8. L’opera, entrata ufficialmente nel Guinnes dei primati, può essere ammirata nel parco minerario di Baoshan a Chenzhou, nella provincia cinese dell’Hunan.
La moneta riprodotta è un cash Kai Yuan Tong Bao emesso dagli imperatori della dinastia Tang (618-907 d.C.). La prima emissione di questa tipologia avvenne nell’agosto del 621, per ordine dell’imperatore Gao Zu. Fu stabilita con precisione la lega da usare nella produzione di monete: 83 parti di rame, 15 di piombo e 2 di stagno. I quattro caratteri della legenda furono scritti dal famoso calligrafo Ouyang Xun.
Sul rovescio della moneta-monumento (terza foto) compare il carattere Gui, come sui cash emessi nel biennio 845-846 dalla zecca di Guiyang, nella provincia dell’Hunan (ovvero la stessa in cui è stato eretto il monumento).
La produzione continuò per tutta la durata della dinastia Tang, ma in base ad alcune varianti nella legenda è possibile capire se la singola moneta fu emessa nel primo periodo della dinastia (621-718), in quello intermedio (718-732) o in quello finale (732-907). Per conoscere meglio la storia e le caratteristiche del cash Kai Yuan Tong Bao si rimanda al libro Storia della moneta cinese dai Qin ai Song (378 a.C.-1279 d.C.).


giovedì 18 agosto 2016

Virtù argentee !




L’argento è un potente antibiotico naturale usato per migliaia di anni. Le proprietà mediche dell’argento erano già conosciute ai tempi dell’antica Grecia. Si era notato che nelle famiglie in cui si mangiava utilizzando utensili in argento, ci si ammalava difficilmente e le infezioni erano rare. Questa conoscenza si è tramandata tra Re, Imperatori, Zar, Sultani, tra i loro familiari e tra i membri di corte. Si mangiava su piatti d’argento, si beveva da coppe d’argento, si utilizzavano posate in argento, il cibo veniva conservato in contenitori d’argento e, nel tempo, delle piccole quantità d’argento si mescolavano ai cibi. Dopo una o due generazioni, i benefici dell’argento rendevano praticamente immuni a qualsiasi malattia infettiva. Questi lignaggi reali venivano chiamati “Sangue Blu” per la caratteristica tinta bluastra del loro sangue dovuta alle tracce minime di argento puro. La comune gente dal sangue rosso, invece, mangiava da piatti di terracotta utilizzando utensili di ferro e si ammalava spesso, mentre i reali non erano soggetti a malattie infettive, addirittura fin dal concepimento. “Abbiamo riscoperto che l’argento elimina i batteri, un fatto noto da secoli … ma con la scoperta degli antibiotici gli usi dell’argento come antibiotico sono stati abbandonati.” (Dr. Robert O. Becker, M.D.).

Fonte :http://lamonetatraarteevalori.blogspot.it

mercoledì 10 agosto 2016

MEDAGLIA COMMEMORATIVA " AURELIO SAFFI "

MEDAGLIA COMMEMORATIVA "AURELIO SAFFI"
ITALIA 61

Nel 1961 si tenne a Torino una grande Expo, denominata appunto "Italia 61" il cui logo è riportato al verso della medaglia in questione.

Nell'ambito dell'Expo vennero organizzate alcune grandi mostre tematiche : una era dedicata al Lavoro, un'altra al Centesimo Anniversario della Unità d'Italia, e venne realizzata ad opera del Comitato Cittadino di Forlì -  la coniazione della medaglia-ricordo dedicata ad Aurelio Saffi che  un secolo prima era stato eletto alla Camera da cui si dimise l'anno successivo, dopo la sconfitta di Garibaldi in Aspromonte.

     CHI ERA ?
scrittore e uomo politico italiano (Forlì 1819-San Varano, Forlì, 1890). Nel 1845 fu nominato nella sua città consigliere comunale e segretario provinciale. L'elezione di Pio IX suscitò il suo entusiasmo ma ben presto Saffi aderì al pensiero mazziniano. Dopo la fuga del papa da Roma fu eletto deputato alla Costituente che proclamò la Repubblica Romana (9 febbraio 1849), di cui fu ministro degli Interni e triumviro con Mazzini e Armellini. Alla caduta di Roma riparò in Svizzera dove strinse i legami con Mazzini, con il quale visse successivamente anche a Londra. Recatosi in Romagna nel 1853 nella speranza di prepararvi un'insurrezione, ne fu completamente disilluso. Ritornato in Inghilterra, vi rimase fino al 1860, collaborando a vari giornali e insegnando a Oxford lingua e letteratura italiana e storia d'Italia. Nell'agosto del 1860 raggiunse a Napoli Mazzini, ma non accettò da Garibaldi alcun incarico. Eletto deputato alla Camera italiana (1861), si dimise in seguito ad Aspromonte (1862). Da allora si ritirò dalla vita politica e si dedicò agli studi storici. Dopo la morte di Mazzini (1872) proseguì la pubblicazione dei suoi Scritti editi e inediti fino al XVII volume. Dal 1877 insegnò presso l'Università di Bologna come lettore, poi come incaricato. I suoi scritti furono raccolti in quattordici volumi col titolo Ricordi e scritti.

lunedì 8 agosto 2016

Francobolli con pubblicità

Il Saggio Singer

 

 Nel 1924 furono emessi i primi ed unici francobolli con appendice pubblicitaria, che ritraevano nella porzione superiore Vittorio Emanuele III e riportavano nella parte inferiore un messaggio pubblicitario commissionato dalle principali industrie dell’epoca. Per promuovere questa operazione presso le aziende, le Poste realizzarono una campionatura con soprastampa “Saggio”, destinata alla dimostrazione presso altre imprese eventualmente interessate a seguire l’esempio degli “apripista” come la Singer.

mercoledì 3 agosto 2016

I vecchi videogiochi possono valere più di 1000 euro per i collezionisti, è il momento di andare a rovistare in cantina!

LoveAntiques, sito dedicato allo shopping online di antiquariato e rarità ha stilato una classifica dei dieci vecchi videogiochi al momento più richiesti e valutati da collezionisti. Titoli che non necessariamente erano belli da giocare, ma che col tempo hanno acquisito un valore abbastanza importante per gli amanti del retrogaming.
Non arriviamo ai livelli della rarissima cartuccia prototipo di Legend of Zelda, venduta per 150mila dollari su eBay, ma magari date un’occhiata in cantina, potreste avere dei piccoli tesori nascosti. Resta solo da capire se siete pronti a separarvene. Attenzione, ovviamente parliamo di prime edizioni, non ristampe, e confezioni in cui non manca niente.

Snowboard Kids 2 (Nintendo 64) £2000 

Darxide (Sega 32X) £1200 

Primal Rage (Sega 32X) £1000 

X Zone (Super Nintendo) £850 

T Mek (Sega 32X) £800 

Viewpoint (Neo Geo AES) £750 

Stadium Games (Nintendo NES) £600 

Cool World (Super Nintendo) £550 

Fatal Fury Special Edition (Sega Mega CD) £550 

The Adventures of Batman and Robin (Sega Mega CD) £550

fonte :http://www.wired.it

martedì 2 agosto 2016

Targa Florio: la corsa automobilistica più antica del mondo

Il progetto di un circuito in Sicilia nacque nella fantasia di Vincenzo Florio nel 1905 dopo la disputa della Coppa Florio a Brescia. In quegli anni ormai avvolti nel mito del personaggio, l'automobilismo nasceva e prosperava in Francia e Florio, rampollo di una fortunata famiglia che aveva ereditato le grandi fortune accumulate dal genio commerciale e industriale del senatore Vincenzo Florio, strenuo rappresentante del commercio siciliano nel mondo, si trasferiva continuamente in terra francese, e manteneva stretti ed affettuosi rapporti con Henry Desgranges.
L'idea matrice della “Targa” fu un “giro” di strade che riunisse in qualche centinaio di chilometri tutte le accidentalità, tutti gli svantaggi, i problemi, i bisogni, le difficoltà di un qualunque viaggio automobilistico. Il contributo del Club Alpino Siciliano portò alla scelta del tracciato delle Madonie, anche per merito del conte d'Isnello.
La prima Targa Florio fu regolarmente ed esemplarmente disputata il 5 maggio 1906. Il Sen. Florio mise a disposizione dei partecipanti le navi delle sue compagnie, e con traguardo a Buonfornello, e percorso sul grande circuito delle Madonie, con una pittoresca teoria di bersaglieri piantonati lungo i punti-base del tracciato, la corsa scattò e visse la sua prima avventura.

Il grande circuito delle Madonie, Km. 146,901, scattava dal rettilineo di Buonfornello e si snodava attraverso Cerda, Caltavuturo, Castellana, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano, Campofelice di Roccella e Buonfornello.
Vinse Alessandro Cagno su Itala in 9 ore e 32 minuti e 22'' e secondo fu Ettore Graziani anche lui su Itala, terza la Berliet di Bablot: come dire che l'affermazione della nascente industria italiana fu squillante.

L'epopea di Vincenzo Floiro era iniziata: di una gara “che ha lo scopo altamente utilitario di mettere in evidenza non già le auto eccezionali, ma le migliori vetture di tipo ed uso comune, ed il criterio intorno alla consistenza, cioè al valore delle industrie dell'auto”.
Un'epoca che trasformava il volto delle cittadine: del gran quartier generale della corsa Termini Imerese ad esempio; e che nello stesso anno faceva scrivere al pioniere alcune considerazioni illuminanti su una rivista universale d'automobilismo, con testo francese e tedesco, e che ha lasciato ai posteri la storia di quegli anni avventurosi.
 Ma nessuna forza al mondo avrebbe ormai potuto impedire a Florio di dare corso alla sua epopea. ... Il 22 aprile 1907 si disputò la seconda edizione e l'industria automobilistica d'Europa si trasferì a Termini già dieci giorni prima della corsa, con i suoi dirigenti, i suoi tecnici e massicce squadre di operai. Una città sovvertita nelle sue abitudini, attraversata in lungo e in largo da questa invasione di automobili in un asfissiante boato di motori fischiettanti.

Se la prima impressione è quella che conta, io dovrei conservare della Targa FlorIo un ricordo sgradevole, come il mal di mare. Poiché era autentico mal di mare quel malessere che mi aveva assalito verso la fine dei lunghi 108 chilometri del Circuito delle Madonie, la prima volta che li percorsi, dopo aver infilato, una dopo l'altra, tutte quelle curve: quante non so dirvi, benchè mi fossi prefisso di contarle.

Perchè il Circuito delle Madonie non è un percorso stradale come tanti altri – sia pure celebri per le loro difficoltà – è una burrasca di curve che dura per oltre cento chilometri.

A percorrerlo in corsa, alle medie che oggi si raggiungono, si ha più l'impressione di trovarsi su di un motoscafo alle prese con le più capricciose onde marine, che non su di una macchina stabilmente piazzata su quattro ruote.

Avete mai provato a contare le onde del mare? Compito abbastanza arduo: no? Ebbene lo stesso sarebbe a voler contare le curve del Circuito delle Madonie. C'è chi dice che sono 1500; chi dice che sono più di 2000, chi non meno di 5000. Io non posso dirvelo per via del mio mal di mare, ma è certo che sono tante e l'una diversa dall'altra, e l'una all'altra vicinissima sì che giustifico l'impressione della burrasca di curve in cui venni a trovarmi in quell'indimenticabile primo giro del Circuito, caro Vincenzo Florio, non per nulla armatore di navi e di organizzazioni; armatore e campione degli sports meccanici in terra e in acqua.

E' il fascino delle difficoltà e del rischio. Il vero automobilista non ama la strade facili, come il marinaio non ama il mare tranquillo.

E come in Italia vengono da tutte le parti del mondo per ammirare le bellezze della nostra terra, i capolavori della nostra arte, le vestigia della nostra civiltà millenaria, così in Italia s'ha da venire per vivere questa gara che non ha l'eguale. E quando un costruttore – italiano o straniero che sia – vuole dar lustro alla sua marca e garantire la bontà della sua produzione e delle sua vetture, non ha che da scegliere questa gara, la sola, che agli occhi del pubblico di tutto il mondo dia il responso che non si discute.
Remota io recente, la consacrazione della Targa Florio l'ebbero tutte le grandi marche europee. ... Se tu ne rifai la storia è tutto l'automobilismo italiano che passa dinanzi ai tuoi occhi come in una visione, con le sua manifestazioni liete o tristi, con i suoi campioni, con le sue conquiste.
Ed al tuo cuore di italiano e di sportivo la Targa Florio appare allora non più come una manifestazione di tecnica o di sport o di propaganda, ma come l'espressione più completa e più potente delle nostre conquiste in campo che sembrava precluso a noi popolo di artisti, di poeti e di guerrieri.
G. Canestrini
  
fonte http://www.prolocotermini.it/

“ …….. Nemmeno se coprissi tutto il giro di settantadue chilometri troverei un posto tranquillo e con un po' di ombra libera - racconta Salvatore Requirez, appassionato fotografo dei tempi della Targa.

Ovunque c'è gente.

Un mare di gente che ondeggia davanti a me.

Appollaiati sui muretti, assiepati dietro le transenne, bivaccati ai margini della strada tifosi di ogni età sono lì da stanotte.
foto tratte da :http://www.forum-auto.com/