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sabato 23 aprile 2016

Il Santo Graal, realtà o mito?

Le leggende del Santo Graal fiorirono nel XII secolo, al tempo delle Crociate e furono ben presto collegate ai poemi del ciclo bretone di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, grazie soprattutto a Chrétien de Troyes, il cui romanzo incompiuto “Perceval ou le comte du Graal” citava per la prima volta il Santo Graal.
Che cos’è esattamente il Santo Graal? Su questo argomento esistono le versioni più disparate. Ma, secondo la tradizione più diffusa, il Graal è il calice che fu usato da Gesù nell’Ultima cena e che poi Giuseppe d’Arimatea, un discepolo, utilizzò per raccogliere il sangue sgorgato dalle ferite dello stesso Gesù al momento della deposizione dalla croce.
Trasportato in terra bretone dallo stesso Giuseppe d’Arimatea, il Santo Graal venne custodito a lungo in un luogo segreto, ma poi fu trafugato dagli infedeli, che volevano servirsene come di un oggetto magico. Compito dei cavalieri cristiani della Tavola Rotonda era quello di rintracciare la sacra coppa per poterla riportare in Terrasanta, a Gerusalemme. Ma non bastava il valor militare per poter compiere questa missione: soltanto un uomo animato da grande fede e che si era purificato dai peccati attraverso sacrifici, rinunce e sofferenze poteva sperare di conquistare il Santo Graal e con esso la felicità suprema. Delle decine e decine di cavalieri che partirono alla ricerca del Graal soltanto pochissimi raggiunsero lo scopo.
Una leggenda racconta che questa fortuna toccò a Bors, Percival (o Parsifal) e Galaad, trasportati su una terra sconosciuta da una nave misteriosa. Dopo aver visto la coppa, Galaad e Percival chiesero di morire, perché non riuscivano a immaginare una gioia più grande; soltanto Bors poté tornare in patria per raccontare l’accaduto alla corte di Re Artù.
Il mito del Santo Graal è giunto sino ai nostri giorni: continuano infatti a uscire romanzi legati ad esso e periodicamente si torna a parlare dei luoghi in cui esso potrebbe essere custodito ancora oggi. Si citano ad esempio località della Francia, della Spagna, dell’Inghilterra e anche del nostro Paese. Tra i siti italiani più accreditati c’è Castel del Monte, nei pressi di Andria (Bari), un grandioso edificio che sorge isolato su una collina. Fu fatto costruire dall’imperatore Federico II di Svevia, che lo volle a pianta ottagonale e rinforzato da otto torri anch’esse ottogonali. Forse proprio per questa sua originalissima planimetria, che gli conferisce un aspetto enigmatico e misterioso, il castello è stato spesso indicato come uno dei possibili nascondigli del Santo Graal.

Fonte : studiorapido.it

venerdì 22 aprile 2016

Atlantic ; Piccoli soldatini per grandi emozioni e ricordi.

Quanti di voi hanno giocato con questi minuscoli soldatini di plastica ? Quanti pomeriggi lieti avete trascorso in loro compagnia ? Io un bel po' , e non solo con loro.


Ho giocato con "I Bersaglieri D'Italia " , "Alpini D'Italia","Sommozzatori D'Italia", e ancora con


 la "Squadra comando motorizzata " . Inoltre ho posseduto anche qualche plastico per completare la libidine .
Non erano il massimo per bellezza e precisione. A volte ,capitava qualche pupazzetto difettoso , stampato male. Le confezioni promettevano molto di più , riuscendo tuttavia a segnare un periodo della mia infanzia.  E voi con quali avete giocato ? Li possedete ancora ?

domenica 17 aprile 2016

MOSTRA DI ANTICHE BICICLETTE AL CENTRO COMMERCIALE

ANCHE ALL'INTERNO DEI CENTRI COMMERCIALE SI POSSONO TROVARE DELLE BELLISSIME INIZIATIVE COME QUESTA.

ECCO ALCUNE DELLE MERAVIGLIE ESPOSTE.

LATTAIO 1948 (ITALIA)
TRICICLO CELLULARE 1898 STATI UNITI D'AMERICA , DESTINATO AI BREVI TRASFERIMENTI DEI DETENUTI . VENIVANO FATTI SEDERE SUL SELLINO CENTRALE E AMMANETTATI A QUELLO POSTERIORE. ANCORA CORREDATO DI MANETTE.

BICICLETTO 1889 (INGHILTERRA)

BICICLO 1875 (INGHILTERRA)

MICHAUX 1870 (INGHILTERRA)

CELERIFERO 1791 (FRANCIA)




BIANCHI 1952 CON CUI FAUSTO COPPI VINSE TOUR E GIRO
CICLO ELASTICO 1924 (ITALIA)

ARROTINO 1920 (ITALIA)

UFFICIALI BERSAGLIERI 1925 CORREDATA DI PORTASCIABOLA


POMPIERI 1905(INGHILTERRA)
CAVALLO DEL BERAGLIERE 1912 . DOTATA DI PORTA FUCILE.

DAVVERO MOLTO INTERESSANTE  NON TROVATE ?

domenica 10 aprile 2016

Collezione maniacale immensa

Si possono avere tutti i dischi del mondo? Tutti, tutti quelli stampati dall’inizio dell’era del vinile? C’è un signore di 62 anni, un ricco imprenditore brasiliano, Zero Freitas che ci sta provando: sicuramente possiede diversi milioni di 33 giri e sicuramente è il collezionista più accanito del Pianeta, come racconta il New York Times che l’ha scovato a San Paolo.
[Esplora il significato del termine: Proprietario di una linea di autobus nella megalopoli sudamericana e fornitore di strumentazione per concerti, Freitas ha sviluppato questa mania in tenera età. Dal primo disco di Roberto Carlos ai tremila posseduti alla fine del liceo il passo è stato breve, insomma il signor Zero ha una rara sindrome: non può smettere di comprare dischi «Sono quarant’anni che vado in terapia per cercare di capire perché, ma non ci sono ancora riuscito». Ammassati in un enorme magazzino di 2000 metri quadri, i vinili vengono catalogati da una squadra di dodici stagisti: Freitas acquista tutti giorni, con un ritmo medio di 500 copie al dì. Ha rilevato di recente tre milioni di esemplari da un rivenditore di Pittsburgh e ha 100.000 dischi cubani, in pratica tutto quanto sia mai stato stampato nell’isola. Il collezionista ha poi agenti a New York, a Rio, in Europa che scovano ogni giorno rarità nei negozi, in rete, dai privati.] Proprietario di una linea di autobus nella megalopoli sudamericana e fornitore di strumentazione per concerti, Freitas ha sviluppato questa mania in tenera età. Dal primo disco di Roberto Carlos ai tremila posseduti alla fine del liceo il passo è stato breve, insomma il signor Zero ha una rara sindrome: non può smettere di comprare dischi «Sono quarant’anni che vado in terapia per cercare di capire perché, ma non ci sono ancora riuscito». Ammassati in un enorme magazzino di 2000 metri quadri, i vinili vengono catalogati da una squadra di dodici stagisti: Freitas acquista tutti giorni, con un ritmo medio di 500 copie al dì. Ha rilevato di recente tre milioni di esemplari da un rivenditore di Pittsburgh e ha 100.000 dischi cubani, in pratica tutto quanto sia mai stato stampato nell’isola. Il collezionista ha poi agenti a New York, a Rio, in Europa che scovano ogni giorno rarità nei negozi, in rete, dai privati.


Fonte: corriere.it