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venerdì 27 maggio 2016

Breve storia della Lira dalle sue origini

fonte :radiomarconi.com




La Lira nasce come moneta di conto con la riforma monetaria voluta da Carlo Magno Re dei Franchi (742-814), fondatore e Imperatore del Sacro Romano Impero. Tale riforma stabiliva che da una libbra o libra d’argento (434 grammi) fossero ricavati 240 Denari oppure 20 Soldi pertanto un Soldo valeva 12 Denari.
Parliamo di moneta di conto poiché, in effetti, per un lungo periodo furono coniati solo i Denari il cui peso da grammi 1,809 col passare del tempo subì molte riduzioni fino a calare a un terzo nell’Undicesimo Secolo.Tale sistema di divisione della Lira in Soldi e dei Soldi in Denari è sopravvissuto, pur con molte modificazioni, fino a tempi recenti.
In Italia è stato completamente sostituito dopo l’Unificazione, mentre in Gran Bretagna ha cessato di esistere nel 1971 anno in cui è stato introdotto il Sistema Decimale
Le prime vere Lire fecero la loro apparizione nella seconda metà del millecinquecento dopo tre secoli nei quali la moneta più usata e gradita era il Grosso. I primi Grossi furono battuti a Venezia sotto il Dogato di Enrico Dandolo (1192-1205), erano coniati in buon titolo d’argento (965 millesimi) e pesavano grammi 2,18 cioè 10 Denari.
Sempre Venezia nel 1472 batte la prima Lira: la Lira d’argento da 20 Soldi di Niccolò Tron (grammi 6,52 titolo 948 millesimi).
A Milano nel 1474, era allora duca Galeazzo Maria Sforza, fu deciso di battere una Lira in buon argento chiamata poi Testone.
Testoni furono battuti anche in Piemonte da Carlo I di Savoia e a Genova sotto la dominazione milanese; in seguito questo tipo di moneta si diffuse su tutto il territorio italiano ed anche oltralpe. Queste Lire non erano tutte uguali per contenuto di metallo fino poiché ogni città faceva riferimento a libbre diverse e di conseguenza aveva un’unità di base differente.
Perciò troviamo la Lira milanese, la Lira moceniga a Venezia, la Lira genovese, la fiorentina, la savoiarda, la toscana, la mantovana, la bolognese, ecc.
Sotto il Regno di Vittorio Emanuele II sono state emesse dieci diverse Lire in quattro diverse Zecche: Firenze, Torino, Milano e Napoli con quattro diversi millesimi e con due diversi rovesci: lo stemma oppure il valore.
Con Umberto I furono battuti sette diversi millesimi nel solo tipo testa/stemma in due sole Zecche: Milano e Roma.
Vittorio Emanuele III con la sua passione per la numismatica ci ha lasciato ben cinque tipi differenti di lire con ventisette millesimi, tutti coniati nella Zecca di Roma.
Se qualcuno avesse potuto accantonare durante il Regno D’Italia una lira nuova di Zecca per ogni emissione (44 Lire), oggi col valore numismatico acquisito si troverebbe con un valore, stimato sul catalogo Gigante 2001 di Lire 184.000.000; se avesse invece accantonato monete provenienti dalla circolazione (BB), oggi avrebbe un valore di Lire 31.000.000 (16.092,44 Euro).
La Repubblica Italiana ha coniato Lire con quattordici diversi millesimi in due soli tipi e tutte a Roma.

Un episodio storico sulla Lira


Si incontrarono segretamente a Palazzo Loup, antica residenza dell’omonima famiglia che si trova a Loiano, sull’Appennino bolognese e lì, il 28 settembre 1859, decisero di adottare la Lira come moneta unica per il futuro Regno d’Italia. All’incontro segreto parteciparono Bettino Ricasoli, Carlo Luigi Farini, Marco Minghetti, Rodolfo Audinot e Lionetto Cipriani. Insieme decisero l’abolizione delle barriere doganali e l’adozione della moneta unica, la Lira, poi rimasta in corso fino al primo marzo 2002. Con loro c’era anche il padrone di casa, Luigi Loup, di origini svizzere e a Loiano per aver sposato una nobildonna bolognese; grande amico di alcuni dei più noti personaggi bolognesi del Risorgimento, Loup mise a disposizione il suo palazzo perché logisticamente comodo per tutti (Episodio menzionato da una targa al piano nobile della villa e da un articolo del ‘Monitore toscano’ del 12 ottobre 1859).
A organizzare le iniziative della ricorrenza dei 150 anni è il Comitato Scanello (dal nome della Frazione di Loiano in cui si trova la Villa) presieduto da Remo Baldassari, attuale proprietario di Palazzo Loup. La dimora, costruita probabilmente sui resti di un castello che nel 1078 Matilde di Canossa regalò all’arcivescovo di Pisa, nel 1805 ospitò Papa Pio VII di passaggio dopo l’Incoronazione di Napoleone. Da anni è un albergo a quattro stelle con 50 camere e una sala ricevimenti.
                                                     Loiano (Bo): Palazzo Loup

                                             Loiano (Bo): Palazzo Loup - Targa al piano nobile della villa


5 LIRE (1808) - Coniata dalla Zecca di Bologna, battuta dal Regno d'Italia, si tratta della prima moneta in lire che ha circolato in Romagna.


 
 
Rieti: Il Monumento della Lira fu inaugurato il 1° marzo 2003 in Piazza Cavour.
La Statua fu creata sul progetto di Daniela Fusco dalle Fonderie Caggiati di Parma;
come materiale per la fusione della Statua sono state usate 2.200.000 monete da 200 lire.
 







sabato 14 maggio 2016

La prima moneta sferica: un globo terrestre completo di Swarovski

 Fonte repubblica.it
La Zecca della Polonia ha vinto tre premi prestigiosi nel 29° concorso internazionale di numismatica organizzato nel corso della Conferenza dei direttori delle zecche a Bangkok. Tra questi, ha ricevuto il titolo di
"medaglia più tecnologicamente avanzata", grazie alla creazione della prima moneta sferica del mondo coniata per l'isola di Niue (a nordest della Nuova Zelanda). La moneta, mostrata al The Mint Of Poland Exhibition a Varsavia, ha il valore di 7 dollari, pesa 217,7 grammi e ha un diamentro di 34 millimetri. Intorno alla sfera è inciso il globo terrestre che si rifà a una mappa storica del 1638, presente nella collezione della Boston Public Library, disegnata a mano dal cartografo olandese Willem Janszoon Blaeu, autore del primo atlante mondiale. Nella moneta sono stati incastonati degli Swarovski in corrispondenza delle sette meraviglie del mondo: la Grande Muraglia cinese, Petra, la statua del Cristo Redentore, Machu Picchu, il Colosseo, il Taj Mahal e Chichen Itza