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sabato 2 gennaio 2016

I marenghi del Regno d’Italia (1861-1923)



Per conoscere il valore dei marenghi
italiani più comuni cliccate qui


Il marengo (detto anche “napoleone”) è una moneta d’oro del valore di 20 franchi, coniata nel 1801 dalla Repubblica Subalpina per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci il 14 giugno 1800 proprio a Marengo. Dopo la caduta di Napoleone si continuò ad attribuire il nome “marengo” alle monete auree da 20 franchi (o 20 lire) in oro 900 e pesanti 6,45 grammi. Queste monete furono coniate da Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Grecia, Venezuela e molti altri paesi.
Anche il Regno d’Italia emise marenghi già nel 1861, appena dopo l’unità. Le emissioni continuarono, seppur non continuativamente, fino al 1923. Di seguito trovate foto e dati di queste emissioni. Negli anni successivi la lira venne pesantemente svalutata e la moneta da 20 lire venne prodotta in argento.
Caratteristiche comuni a tutte le monete sotto elencate:
  • metallo: oro 900
  • peso: 6,451 grammi
  • diametro: 21 millimetri
  • assi alla francese (conio moneta)
Per ogni moneta, dopo la tiratura è indicato fra parentesi il grado di rarità:
  • C: comune
  • NC: non comune
  • R: rara
  • R2: molto rara
  • R3: rarisisma
  • R4: estremamente rara
  • R5: ne esistono pochi esemplari
Immagini tratte dal web – cliccateci per ingrandirle
VITTORIO EMANUELE II
marengo_VEII
Dritto: busto del re a sinistra e, intorno, la legenda VITTORIO EMANUELE II; in basso la data. Sotto il collo, la firma dell’incisore FERRARIS.
Rovescio: stemma sabaudo contornato dal collare dell’Annunziata tra rami di alloro. Intorno la legenda REGNO D’ITALIA. In basso valore (L. 20) e segno di zecca.
Questa tipologia di marengo fu incisa da Giuseppe Ferraris.
Lo spessore varia da 1,15 a 1,37 millimetri.
Segni di zecca
Torino: T e monogramma BN in corsivo – Solo per il 1861: T e B (che stanno per Tommaso Battilana, direttore della Regia Zecca di Torino) all’interno di uno scudetto in incuso.
Milano: M e monogramma BN in corsivo.
Roma: R
Tirature e rarità
1861 Torino: 3.267 (R)
1862 Torino: 1.954.878 (C)
1863 Torino: 2.980.700 (C)
1864 Torino: 608.630 (NC)
1865 Torino: 3.109.050 (C) – esiste anche in oro rosso (C)
1866 Torino: 196.301 (R)
1867 Torino: 275.509 (C)
1868 Torino: 340.397 (C)
1869 Torino: 185.355 (C)
1870 Torino: 54.770 (R2)
1870 Roma: tiratura sconosciuta (R3)
1871 Roma: 23.508 (R2)
1872 Milano: tiratura sconosciuta (R2)
1873 Roma: 2.174 (R4)
1873 Milano: 1.018.033 (C)
1874 Roma: 40.856 (R)
1874 Milano: 255.115 (C)
1875 Roma: 51.018 (R)
1876 Roma: 107.728 (C)
1877 Roma: 247.398 (C)
1878 Roma: 315.794 (C)
UMBERTO I
marengo_umberto
Dritto: busto del re a sinistra e, intorno, la legenda UMBERTO I RE D’ITALIA; in basso la data. Sotto il collo, la firma dell’incisore SPERANZA.
Rovescio: stemma sabaudo contornato dal collare dell’Annunziata tra un ramo di quercia (a destra) e un ramo di alloro (a sinistra) e il valore (L. 20). In basso, ad ore sette, il segno di zecca (R); in alto al centro la Stella d’Italia.
Questo marengo fu inciso da Filippo Speranza ed emesso in seguito al Regio Decreto 4514 del 30 settembre 1878.
Lo spessore varia da 1,24 a 1,35 millimetri. Le monete vennero coniate tutte a Roma.
Tirature e rarità
1879: 146.466 (C)
1880: 128.808 (C)
1881: 843.028 (C) – esiste anche in oro rosso (NC)
1882: 6.970.007 (C) – esiste anche in oro rosso (NC) – esistono molti falsi
1883: 182.280 (C) – esiste anche in oro rosso (R)
1884: 9.775 (R2)
1885: 164.724 (C) – esiste anche in oro rosso (R)
1886: 59.008 (C)
1888: 110.540 (C)
1889: tiratura sconosciuta (R) – esiste anche in oro rosso (R)
1890: 68.220 (C) – esiste anche in oro rosso (R)
1891: 64.452 (C) – esiste anche in oro rosso (R)
1893: 41.214 (C) – esiste anche in oro rosso (NC)
1897: 38.333 (R) – esiste anche in oro rosso (R)
VITTORIO EMANUELE III
Aquila sabauda
marengo_VEIII_aquila
Dritto: busto del re volto a sinistra e contornato dalla legenda VITTORIO EMANUELE III. Sotto il collo, la firma dell’incisore SPERANZA.
Rovescio: aquila araldica con stemma di casa Savoia. Lungo la parte superiore del bordo, legenda REGNO D’ITALIA; nella parte inferiore, separata da due nodi savoia, l’indicazione del valore (L. 20), il segno di zecca (R) tra due stelle a cinque punte e la data.
Questo marengo fu inciso da Filippo Speranza.
Le monete vennero coniate tutte a Roma.
Lo spessore varia da 1,24 a 1,35 millimetri.
Tirature e rarità
1902: 181 (R4)
1902 con àncora: 115 (R4) – coniata con l’oro proveniente dall’Eritrea
1903: 1.800 (R2)
1905: 8.715 (R) – esistono dei falsi
1908: 4 conosciute (R5)
Esistono anche dei falsi datati 1910.
Aratrice
marengo_VEIII_aratrice
Dritto: busto del re in uniforme volto a sinistra e contornato dalla legenda VITTORIO EMANUELE III. Ad ore otto lungo il bordo, nodo savoia in incuso all’interno di un rettangolo.
Rovescio: figura allegorica dell’Italia, raffigurata come un’aratrice recante un fascio di spighe nella mano sinistra e con la mano destra poggiata sopra il manico di un aratro. In alto la legenda REGNO D’ITALIA in carattere lapidario romano; l’indicazione del valore è sui due lati: a sinistra la parola LIRE e a destra la cifra 20. In esergo la data, circondata dal segno di zecca (R) a sinistra e da una stella a cinque punte a destra. Sotto la linea dell’esergo le indicazioni degli autori, a sinistra E • BONINSEGNA M • e a destra L • GIORGI • INC •.
Questo marengo fu inciso da Luigi Giorgi ed Egidio Boninsegna; fu emesso in seguito al Regio Decreto 258 del 5 maggio 1910.
Tirature e rarità
1910: 32.589 (R5) – vennero rifuse per problemi con il titolo dell’oro
1912: 59.970 (R) – esiste anche in oro rosso (R) – esistono dei falsi
1912 prova: tiratura sconosciuta (R4)
1926: 40 (R4) – emessa per i collezionisti, non ha valore legale
1927: 30 (R4) – emessa per i collezionisti, non ha valore legale
Fascetto
marengo_VEIII_fascetto
Dritto: busto del re in uniforme volto a sinistra e contornato dalla legenda VITTORIO EMANUELE III. l. Sotto il collo, la firma dell’incisore A. MOTTI.
Rovescio: fascio littorio con la scure verso destra, ornato da una testa di montone. A sinistra indicazione del valore (LIRE 20) su due righe; a destra la legenda OTTOBRE 1922 • 1923 su due righe. A sinistra della base del fascio, il segno di zecca (R).
Moneta commemorativa incisa da Attilio Silvio Motti e coniata in occasione del primo anniversario della marcia su Roma, insieme al 100 lire Fascio.
Pur possedendo valore legale, questa moneta non circolò mai: il valore dell’oro contenuto era ormai superiore a quello nominale, a causa dell’elevata inflazione registratasi in concomitanza con la prima guerra mondiale; la moneta fu coniata esclusivamente per i collezionisti, i quali poterono acquistarla al prezzo di 80 lire.
Tirature e rarità
1923: 20.000 (R) – esistono dei falsi
1923 prova: tiratura sconosciuta (R3)

fonte :http://numistoria.altervista.org

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