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sabato 25 novembre 2017

Vecchie schede telefoniche? Attenzione, possono valere 10mila euro

Non solo le monete possono nascondere valori insperati

 Non ci sono solo i centesimi di euro difettosi o le lire italiane rare a nascondere una valore che potrebbe cambiare la vita ai fortunati possessori; anche alcune vecchie schede telefoniche, di quelle che si utilizzavano al posto dei gettoni nelle cabine telefoniche degli anni ’90, possono essere preziosissime, specie se appartenenti a serie limitate.

Tra esse spiccano quelle della serie Numeri Utili, le cosiddette “Svegliette”, una serie sperimentale stampata nell’86 dalla Pikappa e venduta nei primi mesi dell’87 al salone dell’auto di Torino.
E ancora la famosa serie turistica di 5 schede realizzate dalla Technicard System all’inizio del 1989 composta da Torre di Pisa, Particolare di Michelangelo, Interno di Palazzo, Mulini a vento, Alberobello.
Spaziando dal 1976 al 2004 sono schede telefoniche di gran pregio le Sida (che si dividono in 3 gruppi: 1977-1981, 1982-1985 e 1986-1988, quelle della serie urmet bianca (1985-1986) e della serie (un po’ meno pregiata) urmet rossa (1986-1988), prodotte dalla ditta Mantegazza, la AIG numerica (2004). Tra le rarità brillano ancora la scheda Labirinto e le schede omaggio come la Beckman, le Jumbo, la Agentour Bandiera, le Cosentino, la Italpro, la serie Saage sovrastampata, la coppia 486 intel, la serie Alitalia e la serie Lufthansa.
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