LA LAVORAZIONE DEL TABACCO VENNE INTRAPRESA A ROMA ALLA METÀ
DEL XVIII SECOLO. VARIE FURONO LE MANIFATTURE PAPALI. NEL 1863 PAPA PIO
IX NE INAUGURÒ LA SEDE STABILE A TRASTEVERE, EVENTO RICORDATO IN UNA
MEDAGLIA.
di Fabio Robotti
L’uso del tabacco venne introdotto nella Roma pontificia dal
cardinale Prospero Publicola de Santa Croce (1514-1589) che, in qualità
di Nunzio Apostolico in Portogallo, ebbe l’occasione di incontrare, alla
corte di re Sebastiano I, l’accademico di Francia Jean Nicot
(1530-1600) e di sperimentare il fiuto del tabacco. Il celebre erudito
francese, che in quel periodo ricopriva l’incarico di ambasciatore
aveva, infatti, impiantato una coltivazione di tabacco nei giardini
reali di Lisbona.
L’uso del tabacco si diffuse rapidamente a larghe fasce della società
poiché era diffusa la credenza che la sua assunzione, fiutandolo ovvero
fumandolo in pipa, giovasse alla salute per le sue virtù medicali.
Segue: LA MANIFATTURA DEL TABACCO NELLA ROMA PONTIFICIA
articolo completo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.318 – Giugno 2016
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domenica 5 giugno 2016
La manifattura del tabacco nella Roma pontificia
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