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lunedì 31 agosto 2015

1.000 lire 1970 in argento, Roma capitale

Per conoscere il valore delle 1.000 lire in argento clicca qui





Nel 1970 l’Italia emise una moneta in argento da 1.000 lire, commemorativa del centenario di Roma capitale d’Italia. Costituita da argento 835, la moneta pesa 14,60 grammi ed ha un diametro di 31,4 millimetri. Sul contorno presenta la scritta in rilievo REPUBBLICA ITALIANA *******. La moneta fu prodotta in 3.011.000 pezzi.
Il dritto, disegnato da Guerrino Mattia Monassi, raffigura la dea Concordia velata e ricalca l’iconografia di un denario romano repubblicano emesso da un magistrato appartenente alla famiglia Aemilia nel 62 a.C.
Il rovescio, invece, è stato disegnato da Laura Cretara e riproduce il progetto di Michelangelo Buonarroti per la pavimentazione di Piazza del Campidoglio a Roma. Questo rovescio è, in qualche modo storico, perché è il primo conio di una moneta italiana realizzato da una donna.
Quando la Banca d’Italia iniziò la distribuzione di questa moneta, si verificò una corsa agli sportelli, tanto che la quasi totalità dei pezzi fu subito tesaurizzata. Di fatto circolarono pochissimi esemplari: d’altronde, ove vige il corso forzoso, la moneta cattiva scaccia sempre quella buona.
Agli impiegati ministeriali e statali fu promessa la cessione di almeno una moneta unitamente allo stipendio, ma ciò avvenne solo in alcune zone della penisola. Questo scatenò accuse di favoritismo e proteste piuttosto accese: ad esempio si ha notizia di uno sciopero di tre ore indetto dai portalettere di Ivrea (Torino) il 9 gennaio 1971. Coloro che non ricevettero la moneta accusarono ministri e alti funzionari di aver fatto incetta delle 1.000 lire; in realtà vi sono testimonianze di impiegati statali di Napoli che ricevettero ben 5 monete nel loro stipendio. Quindi l’impressione è che le 1.000 lire non siano state distribuite in modo omogeneo, ma non è dato sapere se ciò avvenne in modo intenzionale o meno.
In ogni caso è interessante quanto dichiarò un funzionario della Banca d’Italia di Torino (tratto da La Stampa del 7 gennaio 1971):
Un certo quantitativo di monete è stato effettivamente trattenuto a Roma per le buste paga degli statali. Non c’erano disposizioni invece per i dipendenti fuori della capitale. Tuttavia a Torino e provincia la distribuzione ha superato i 50.000 pezzi. Ha avuto la mille lire d’argento (fino ad esaurimento della scorta) chi ha preso lo stipendio nei giorni 26-27 novembre, chi era creditore dello Stato ed ha riscosso negli stessi giorni, chi si è presentato agli sportelli delle banche e della posta per il cambio della mille lire di carta. Di solito le nuove emissioni entrano in circolazione con i pagamenti di tesoreria. Non si possono evitare fenomeni di accaparramento, tuttavia possiamo dire che nei limiti modesti della disponibilità esistente, le monete sono state realmente distribuite ad un buon numero di cittadini, non soltanto statali.

fonte : http://numistoria.altervista.org

sabato 29 agosto 2015

Una “biblioteca trasportabile”. Così (nel 1617) portavano in viaggio 40 mini-libri

di Redazione Il Libraio 

 

 Stella Butler, bibliotecaria dell’università di Leeds, si occupa di conservare la collezione Brotherton, in cui è contenuta la biblioteca da viaggio giacobina del 1617. Come ha raccontato recentemente il sito bluewin.ch, si tratta di una raccolta letteraria del XVII secolo, simile ai nostri e-reader…


 Commissionata dal parlamentare William Hakewill per un amico, è conservata all’interno di uno scrigno di legno: sembrerebbe contenere un libro solo, ma in realtà, all’interno, disposti su tre ripiani dorati, ci sono 40 libri in miniatura divisi in categorie (teologia, filosofia, storia e poesia), con opere di Cicerone, Virgilio, Ovidio, Seneca, Orazio e Giulio Cesare…

venerdì 21 agosto 2015

Euro, ecco le banconote che valgono una fortuna per i collezionisti

Alcune banconote per via di particolari numeri di serie o difetti di stampa, adesso valgono una fortuna per i collezionisti

 

 Dopo le monete arrivano le banconote in euro che valgono una fortuna. Alcune banconote infatti per via di particolari numeri di serie o difetti di stampa, adesso valgono una fortuna per i collezionisti. 

 Tra queste ci sono le banconote da 50 euro con un filo di sicurezza visibile contenete la scritta 100 euro, invece che 50. Il valore di mercato di queste banconote è di 350 euro. In circolazione ne esistono pochi esemplari perché la maggior parte sono state ritirate dalla Banca d'Italia. A seguire quelle da 100 euro con un errore di taglio. Il loro valore varia dai 300 ai 350 euro. Infine ci sono quelle di 5 euro con alcuni numeri di serie che valgono 100 euro.

Di fatto bisogna dare un'occhiata alle prime sei cifre e la letterache indica lo Stato di emissione. La "S" sta per Italia. Inoltre devono essere Fds, Fior di Stampa, ovvero in ottime condizioni. I numeri di serie ritenuti rari sono quelli i più collezionati: banconote con più di 5 cifre uguali nel numero di serie, banconote il cui di serie è uguale in qualsiasi senso esso venga letto (esempio: S2537887352), banconote consecutive (..23456..), banconote poker(..44444..). 

 

fonte : ilgiornale.it

giovedì 20 agosto 2015

Portogallo, 2,50 euro per le olimpiadi di Rio

Nell’ottobre 2015 il Portogallo emetterà una moneta da 2,50 euro dedicata agli atleti portoghesi che parteciperanno alle prossime Olimpiadi estive, che si svolgeranno in Brasile dal 5 al 21 agosto 2016.
La moneta è stata disegnata dall’artista Joana Vasconcelos e presenta un bimetallismo molto particolare: la parte superiore è in oro e si incastra tramite delle curve in quella inferiore, che è in argento. La tiratura non è stata resa nota.
Il Portogallo dedicherà allo stesso tema il 2 euro commemorativo del 2016.


fonte :numistoria.altervista.org

mercoledì 19 agosto 2015

Malta, 5 euro 2015 per Giovanni Paolo II

Nell’aprile 2015 Malta ha commemorato il decimo anniversario della morte di papa Giovanni Paolo II con una moneta da 5 euro in oro puro.
La moneta pesa mezzo grammo ed ha un diametro di 11 millimetri; è stata disegnata da Noel Galea Bason e coniata dalla zecca olandese in 5.000 pezzi, tutti prodotti in versione fondo specchio (proof). Il prezzo di emissione è di 60 euro.

fonte :numistoria.altervista.org

martedì 11 agosto 2015

Non buttate i VHS



Il quotidiano romano Il Messaggero ha raccontato della vendita di una videocassetta di Star Wars, che ha fruttato al proprietario che l’ha messa in vendita su eBay (il celebre sito di aste on line) un bel gruzzoletto di 100 euro.
Insomma, tutto fa pensare che tra una decina di anni le VHS che abbiamo conservato in cantina varranno molto. E se la chiusura di Blockbuster può avere gettato nello sconforto qualcuno, non c’è niente da temere: i collezionisti sono sempre in cerca di pezzi vintage.

Così come oggi i vinili sono tornati di moda, pur offrendo dei suoni la cui qualità è inferiore rispetto a quella messa a disposizione dai supporti digitali, non è da escludere che in un futuro prossimo la stessa sorte non possa toccare alle videocassette. Anche perché sui VHS si potrebbero trovare delle vere e proprie chicche, magari film oggi non più disponibili o video imperdibili.
Senza dimenticare, poi, le videocassette registrate in casa, che potrebbero contenere dei veri e propri pezzi di storia del passato: eventi sportivi, telefilm, show televisivi e così via. Insomma, se volete fare posto in casa perché non avete più spazio, sacrificare i VHS potrebbe essere una scelta sbagliata: il consiglio è quello di conservarli il più a lungo possibile e mantenerli intatti e intonsi per lungo tempo. In attesa di valorizzarli.

FONTE LE TALPE.COM

domenica 9 agosto 2015

Raccolta di fondi record: acquisito il carteggio tra Giuseppe Verdi e Opprandino Arrivabene

La Casa di Riposo per Musicisti di Milano raccoglie 120 mila euro per le lettere tra il grande compositore e l’amico mantovano

 MILANO – Torna a casa il prezioso carteggio tra Giuseppe Verdi e l’amico Opprandino Arrivabene. Sono bastati cinque mesi alla Casa di Riposo per Musicisti Fondazione Giuseppe Verdi per raccogliere, grazie al crowdfunding (cioè alle donazioni) i 120 mila euro necessari per comperare le 82 lettere del carteggio fra Giuseppe Verdi e il conte Opprandino Arrivabene, giornalista e patriota mantovano che partecipò ai moti liberali del 1830. Il materiale – 77 lettere autografe, una busta, un biglietto autografo e una lettera della moglie di Verdi Giuseppina Strepponi – era stato messo all’asta dalla Casa d’aste Bolaffi nel maggio dell’anno scorso con un prezzo di partenza di 150 mila euro.

 Ma era rimasto invenduto anche perché dichiarato di interesse culturale e quindi non trasportabile all’ estero: cosa che aveva automaticamente eliminato tutti i possibili acquirenti stranieri. All’epoca, il presidente della casa d’aste, Giulio Filippo Bolaffi, aveva fatto un appello perché si creasse un “comitato spontaneo” di amici di Giuseppe Verdi per l’acquisto. Il crowdfunding, realizzato grazie all’istituto di pagamento Smartikaspa, è stato favorito dalla rinuncia di Bolaffi alla sua commissione di vendita. E ora Casa Verdi avrà a disposizione le 223 pagine di un carteggio in cui Verdi parla degli argomenti più disparati, dalla politica allo spumante dolce, dallo spirito animalista alla vita musicale e teatrale dell’epoca.

 

D’altronde il legame fra il compositore e Arrivabene era già noto agli studiosi. Nel 1931 Mondadori pubblicò Verdi intimo: carteggio di Giuseppe Verdi con il conte Opprandino Arrivabene, 1861-1886.
Uno dei tanti preziosi documenti originali
Uno dei tanti preziosi documenti originali

«Con i fondi che abbiamo ricevuto – ha spiegato il presidente della casa di riposo Roberto Ruozi – potremo comprare da Bolaffi questo interessante carteggio del Maestro Verdi e riportarlo nella sua Casa, che egli definì “la mia opera più bella”». «Inoltre – ha aggiunto – grazie al successo del progetto abbiamo mostrato un nuovo modo di generare finanziamenti per sostenere la cultura».
Uno dei tanti preziosi documenti originali
Uno dei tanti preziosi documenti originali


A Casa Verdi le lettere saranno a disposizione degli appassionati e degli studiosi. Sarà possibile approfondire il pensiero politico del Compositore di Roncole, il suo legame con Cavour, e anche ridimensionare alcune “mitologie” (il Verdi contadino o il Verdi profeta di un Mussolini “uomo della provvidenza”) frutto di strumentalizzazioni d’epoca fascista.
Si sta studiando anche, per il prossimo anniversario verdiano, l’allestimento dell’esposizione di alcune lettere (non solo a casa Verdi ma anche a Piacenza, visto il contributo dato dalla Banca di Piacenza, e alla Scala) e delle iniziative legate al carteggio.
Vincenzo Sardelli


fonte giornalemetropolitano.it

venerdì 7 agosto 2015

Riportiamo in Italia le spoglie del Re Numismatico

Quanti in Italia sanno dove è sepolto Vittorio Emanuele III ,  il monarca di 4 guerre? Probabilmente pochi.  Diversamente da Vittorio Emanuele II e  Umberto I sepolti entrambi al Pantheon di Roma , e ancora da Umberto II , suo figlio , sepolto in Savoia  , nella Francia del sud , le sue spoglie riposano in Egitto . Per l'esattezza nella chiesa di S. Caterina ad Alessandria d'Egitto.
Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia abbandonò l'Italia senza everne alcun obbligo , 4 ore dopo aver abdicato si trovava già a bordo del Duca  degli Abruzzi diretto verso l'Egitto. Re Farouk voleva ospitarlo nel suo palazzo al Cairo , ma il conte di Pollenzo , questa era la sua nuova identità , scelse per sè e la moglie Elena una villetta a Shuma , sobborgo di Alessandria d'Egitto. Partito senza danaro, non potendo accedere a suoi beni , potè contare solo sulla generosità del monarca Egiziano . Condusse una vita ririrata fino al giorno della sua morte , avvenuta il 28 dicembre del 1947 , il giorno seguente alla promulgazione della costituzione repubblicana . Rifiutata l'offerta del Re Farouk per una sontuosa cappella nel cimitero latino . la regina Elena ,nota per la sua riservatezza , scelse la piccola chiesa di S. Caterina , dove la salma fu tumulata dietro l'altare maggiore , in un loculo portante la semplice scritta :< Vittorio Emanuele di Savoia 1869-1947  >.
Nella foto precedente i funerali del Re ad Alessandria d'Egitto.("Funerali di Vittorio Emanuele III" di non indicato - a cura di Roberto Gervaso, Parlami d'amore Mariù. Rizzoli Editore, 1983, pag. 325.. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/File:Funerali_di_Vittorio_Emanuele_III.jpg#/media/File:Funerali_di_Vittorio_Emanuele_III.jpg.

Il 9 maggio 1946 Vittorio Emanuele III , in procinto di partire per l’esilio, scrisse all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Alcide De Gasperi, un biglietto in cui esprimeva la volontà di lasciare al popolo italiano la propria collezione di monete, “la più grande passione” della sua vita. Ufficialmente accettata dallo Stato italiano con Decreto n.108 del 6 settembre 1946, la raccolta fu in un primo momento affidata in custodia all’Istituto Italiano di Numismatica e in seguito, con D.L. del 5 novembre 1968, definitivamente assegnata alla Soprintendenza Archeologica di Roma.


La collezione rappresenta un documento di straordinario interesse storico ed economico, assolutamente unico nel suo genere: è costituita da più di 100.000 monete italiane di età medievale e moderna, battute in un arco cronologico che abbraccia oltre quindici secoli, dal V al XX, e da un elevato numero di pesi monetali, prove e scarti di zecca.
Molto razionale è l’ordinamento dei materiali all’interno della collezione. Le monete sono divise per regioni, a partire dall’Italia settentrionale; ogni regione è divisa per zecche, disposte secondo l’ordine alfabetico della città alla quale la zecca appartiene, ad eccezione di quella del capoluogo, che precede le altre. Il materiale di ciascuna zecca segue l’ordine cronologico legato all’autorità che ne ha decretato l’emissione, mentre nell’ambito di ciascuna autorità emittente i nominali sono disposti in ordine decrescente, dal maggiore al minore. Unica eccezione a quest’ordine è costituita dai materiali emessi da Casa Savoia, disposti per autorità emittente in ordine cronologico, senza divisione per zecche.
Oltre che con l'appellativo di Re soldato , Vittorio Emanuele Viene ricordato anche come Il Re numismatico . Sotto di lui infatti furono coniate le più belle monete del Regno , per sua stessa volontà. A lui si deve la stesura del Corpus Nummorum Italicorum , imponente opera di studio ed elencazione dell'immensa collezione reale .

martedì 4 agosto 2015

Gettoni Misteriosi

C’è una strana figura che appare in vari gettoni coniati in francia nella metà del XVII secolo.
È quella che vedete qui a sinistra; di solito è posta in alto in una parte di “cielo” dell’immagine; a voi cosa sembra?
In quanti avete pronunciato o pensato alla parola UFO? Beh se lo avete fatto sappiate che non siete assolutamente soli; troverete molti blog italiani e stranieri in cui si fa questa associazione. Certo, la figura è strana, la forma circolare aiuta, i segmenti disposti a raggiera fanno pensare alla rotazione, e poi è posta nel cielo.
Il gettone in questione è in rame, coniato come riportato in esergo, nel 1656.


Sul dritto (/d) del gettone c’è una corona con i blasoni di Francia e Navarra.
Sul rovescio (/r) la nostra immagine misteriosa che appare tra le nubi sopra un paesaggio rurale; nel giro possiamo leggere la legenda: OPPORTVNVS ADEST che in latino (lingua che non frequento) dovrebbe significare presente al momento opportuno o propizio. Chi volesse darmi una versione più corretta od altra interpretazione è il benvenuto.
Questa frase latina OPPORTVNVS ADEST è presente nella legenda di altri gettoni simili di quel periodo:



Inizialmente i gettoni venivano utilizzati nei tavoli da calcolo (vedi sotto); poi i ricchi borghesi ed i nobili li utilizzarono in forma personalizzata come oggetti da regalo e per celebrare il nuovo anno. Quindi, la frase propiziatoria sembrerebbe adeguata allo scopo: quello di portar fortuna.  Può darsi; ma l’immagine misteriosa? È un UFO? Richiama a qualcosa di extraterrestre o di sovrannaturale?
E se fosse semplicemente la rappresentazione di uno scudo? In questa terracotta conservata al British Museum è raffigurata Atena mentre aiuta Argo nel costruire una nave. In basso a sinistra c’è lo scudo di Atena, il resistentissimo dono di Zeus, in grado di resistere appunto a qualsiasi arma. Non vi pare che assomigli molto alla nostra immagine misteriosa?


Non un UFO, ma uno scudo come simbolo di protezione; rappresentato in quei gettoni proprio a significare un augurio di essere protetti nel momento del bisogno.
Non vi pare che regga come ipotesi?

fonte Grammi di storia

sabato 1 agosto 2015

Le nuove monete da due euro, per Dante e l’EXPO

Verranno fatte circolare nel 2015 insieme a quelle vecchie, saranno dedicate al 750°anniversario dalla nascita di Dante Alighieri e all'EXPO di Milano 

 

Il Dipartimento del Tesoro italiano ha detto che nel 2015 verranno coniate e fatte circolare due monete commemorative da 2 euro. Le nuove monete, che circoleranno insieme a quelle vecchie, saranno dedicate al 750esimo anniversario dalla nascita di Dante Alighieri e all’EXPO 2015 di Milano, che avrà il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Non è ancora stata diffusa la data di emissione. Ciascun paese che ha adottato l’Euro può emettere monete personalizzate con temi di interesse nazionale: le monete commemorative vengono coniate dal 2004 da tutti coloro che usano l’Euro, ma devono avere il rovescio comune per avere valore negli altri stati.

 


 La moneta dedicata al 750esimo anniversario di Dante Alighieri raffigurerà Dante con in mano un libro aperto e con dietro disegnata la montagna del Purgatorio, presa dal dipinto di Domenico di Michelino nel Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze. Al centro ci sarà il monogramma della Repubblica Italiana, con la sigla “RI” sovrapposta, mentre in alto a destra ci sarà il simbolo della Zecca di Roma. Ci sarà anche la firma dell’autrice della moneta, Silvia Petrassi, incisore della Zecca dello Stato, le due date di anniversario e di emissione (1265-2015) e ad arco la scritta Dante Alighieri.
La seconda moneta è dedicata all’EXPO 2015, che si terrà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre del 2015. Oltre alla scritta ad arco “Nutrire il Pianeta”, tema dell’esposizione, la sigla della Repubblica Italiana “RI” e la “R” simbolo identificativo della Zecca, la moneta avrà la firma dell’autrice, Maria Grazia Urbani e al centro il logo di EXPO 2015. Ci sarà anche un disegno che raffigurerà un seme che deve germogliare, un tralcio di vite, un ramoscello d’ulivo e una spiga che nascono da un tronco d’albero.

fonte ilpost.it