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venerdì 7 agosto 2015

Riportiamo in Italia le spoglie del Re Numismatico

Quanti in Italia sanno dove è sepolto Vittorio Emanuele III ,  il monarca di 4 guerre? Probabilmente pochi.  Diversamente da Vittorio Emanuele II e  Umberto I sepolti entrambi al Pantheon di Roma , e ancora da Umberto II , suo figlio , sepolto in Savoia  , nella Francia del sud , le sue spoglie riposano in Egitto . Per l'esattezza nella chiesa di S. Caterina ad Alessandria d'Egitto.
Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia abbandonò l'Italia senza everne alcun obbligo , 4 ore dopo aver abdicato si trovava già a bordo del Duca  degli Abruzzi diretto verso l'Egitto. Re Farouk voleva ospitarlo nel suo palazzo al Cairo , ma il conte di Pollenzo , questa era la sua nuova identità , scelse per sè e la moglie Elena una villetta a Shuma , sobborgo di Alessandria d'Egitto. Partito senza danaro, non potendo accedere a suoi beni , potè contare solo sulla generosità del monarca Egiziano . Condusse una vita ririrata fino al giorno della sua morte , avvenuta il 28 dicembre del 1947 , il giorno seguente alla promulgazione della costituzione repubblicana . Rifiutata l'offerta del Re Farouk per una sontuosa cappella nel cimitero latino . la regina Elena ,nota per la sua riservatezza , scelse la piccola chiesa di S. Caterina , dove la salma fu tumulata dietro l'altare maggiore , in un loculo portante la semplice scritta :< Vittorio Emanuele di Savoia 1869-1947  >.
Nella foto precedente i funerali del Re ad Alessandria d'Egitto.("Funerali di Vittorio Emanuele III" di non indicato - a cura di Roberto Gervaso, Parlami d'amore Mariù. Rizzoli Editore, 1983, pag. 325.. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/File:Funerali_di_Vittorio_Emanuele_III.jpg#/media/File:Funerali_di_Vittorio_Emanuele_III.jpg.

Il 9 maggio 1946 Vittorio Emanuele III , in procinto di partire per l’esilio, scrisse all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Alcide De Gasperi, un biglietto in cui esprimeva la volontà di lasciare al popolo italiano la propria collezione di monete, “la più grande passione” della sua vita. Ufficialmente accettata dallo Stato italiano con Decreto n.108 del 6 settembre 1946, la raccolta fu in un primo momento affidata in custodia all’Istituto Italiano di Numismatica e in seguito, con D.L. del 5 novembre 1968, definitivamente assegnata alla Soprintendenza Archeologica di Roma.


La collezione rappresenta un documento di straordinario interesse storico ed economico, assolutamente unico nel suo genere: è costituita da più di 100.000 monete italiane di età medievale e moderna, battute in un arco cronologico che abbraccia oltre quindici secoli, dal V al XX, e da un elevato numero di pesi monetali, prove e scarti di zecca.
Molto razionale è l’ordinamento dei materiali all’interno della collezione. Le monete sono divise per regioni, a partire dall’Italia settentrionale; ogni regione è divisa per zecche, disposte secondo l’ordine alfabetico della città alla quale la zecca appartiene, ad eccezione di quella del capoluogo, che precede le altre. Il materiale di ciascuna zecca segue l’ordine cronologico legato all’autorità che ne ha decretato l’emissione, mentre nell’ambito di ciascuna autorità emittente i nominali sono disposti in ordine decrescente, dal maggiore al minore. Unica eccezione a quest’ordine è costituita dai materiali emessi da Casa Savoia, disposti per autorità emittente in ordine cronologico, senza divisione per zecche.
Oltre che con l'appellativo di Re soldato , Vittorio Emanuele Viene ricordato anche come Il Re numismatico . Sotto di lui infatti furono coniate le più belle monete del Regno , per sua stessa volontà. A lui si deve la stesura del Corpus Nummorum Italicorum , imponente opera di studio ed elencazione dell'immensa collezione reale .

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